- Per il sentiero attrezzato "Alberto Bonacossa"
(Alta Via delle Dolomiti n. 4) Per il sentiero n. 117 dapprima per radi mughi, si tagliano poi in diagonale le ghiaie della Grava di Misurina e dopo una breve, ripida salita si raggiunge la Forcella di Misurina, 2400 m. Notevole il panorama sul gruppo del Sorapiss. Ci si cala per un tratto di ripide roccette (corde), poi la discesa di un piccolo canalone di roccia e ghiaia e di cenge è facilitata dalla presenza di corde e scale metalliche. Raggiunto il fondo del Cadin della Neve, si risale con larghe serpentine l'opposto versante, superando qualche salto roccioso con l'aiuto di comode corde e scalette metalliche, fino alla Forcella del Diavolo, 2380 m. Ci si cala nel Cadin dei Tocci con una serie di ripide serpentine (in questo tratto è possibile trovare neve residua ad inizio stagione), per poi traversare in diagonale e risalire in breve al Rifugio (ore 2, percorso facile che richiede comunque passo sicuro e assenza di vertigini, oltre all'utilizzo di adeguata attrezzatura da via ferrata)
- Per Forcella della Neve e il sentiero attrezzato "Giovanni Durissini"
Come per l'itinerario precedente fino al fondo del Cadin della Neve. Si sale direttamente per il fondo del vallone in direzione della Forcella della Neve, 2471 m, sempre visibile. Raggiunta la Forcella ci si cala nel versante opposto per breve, ripido canalone fino a incontrare il sentiero "Durissini". Si sale a sinistra per un ripido vallone ghiaioso, con serpentine sempre più ripide tra rocce e sfasciumi. Con l'aiuto di corde metalliche si raggiunge Forcella del Nevaio, 2620 m, con bellissimo panorama sulle Tre Cime di Lavaredo. Si scende lungamente nel Cadin del Nevaio fra roccette e poi su neve o ghiaia, a seconda della stagione, fino al Rifugio (ore 3, percorso facile che richiede comunque passo sicuro e assenza di vertigini, oltre all'utilizzo di adeguata attrezzatura da via ferrata)
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- Per il sentiero attrezzato "Alberto Bonacossa"
(Alta Via delle Dolomiti n. 4) Dal Rifugio Fonda Savio (vedi itinerari precedenti), ci si cala in versante Val Campedelle superando un salto di roccia grazie a corde fisse su facili roccette. Giunti sul fondo ghiaioso del vallone si incontra il bivio con il sentiero "Durissini" (segnavia n. 116). Tenendo la sinistra (segnavia n. 117) si costeggia la Torre Wundt e poi in leggera discesa ci si porta alla Forcella Rimbianco, 2176 m. Da qui una cengia orizzontale, rocciosa e solo per brevi tratti erbosa, conduce a un sentiero di guerra attrezzato con corde fisse. Si sale ripidamente a guadagnare il crinale del Monte Campedelle, lo si costeggia lungamente in versante Val Longeres e si giunge al Rifugio (ore 1.30, ore 3.30 totali, percorso facile che richiede comunque passo sicuro e assenza di vertigini, oltre all'utilizzo di adeguata attrezzatura da via ferrata)
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- Per il sentiero n. 120 si discende brevemente un valloncello erboso, si aggira lo spuntone roccioso del Col de Varda e si attraversano diagonalmente le grandi Ghiaie di Pogoffa, fino a incontrare la mulattiera che sale da Casera Maraia.
Si continua, tenendosi a sinistra dei pascoli di Maraia Alta, per poi risalire per mulattiera al Rifugio (ore 1).
Questo itinerario si presta ad essere percorso anche nel periodo invernale con le "ciaspe" (racchette da neve), con condizioni di neve ben assestata.
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- Per il Passo Tre Croci
(Alta Via delle Dolomiti n. 4) Si scende al Lago di Misurina e di qui con l'autobus oppure a piedi (ore 1.30, 6 Km) fino al Passo Tre Croci, 1805 m. Poco prima del Passo ha inizio il frequentatissimo sentiero n. 215, che porta al Rifugio (ore 2)
- Per Federavecchia - Valbona
Come per l'itinerario per il Rifugio Città di Carpi fino al bivio per Casera Maraia. Tenendo sempre la destra, rimanendo sempre nel bosco si scende fino alla Strada Statale, in località Federavecchia, 1383 m. Attraversatala, prima lungamente in piano per il sentiero n. 217, poi con faticose serpentine si raggiunge il Rifugio (ore 4)
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